Privacy, emergenze e coronavirus fai da te

In questi tempi complessi, dove la nostra vulnerabilità viene drammaticamente a galla abbiamo solo bisogno di certezze, di sapere che stiamo facendo qualcosa di utile e anche di saggio.

Leggo in questi giorni di pareri di “autorità”, il virgolettato è d’obbligo e di solerti organizzazioni che titolano che per combattere il Covid19 sono da bandire le iniziative “fai da te”.

Faccio parte della categoria, sono un professionista che ha proposto modulistiche prassi e procedure “fai da te” ai suoi clienti per portare il mio modesto contributo all’operazione di contenimento della diffusione del Covid19, ho fatto richiedere informazioni sullo stato di salute e sugli spostamenti dei loro dipendenti e dei loro fornitori; mi sono raccomandato che tutto fosse svolto nel rispetto della normativa sulla Privacy, per quanto possibile in questo contesto. Nessuno ha rifiutato la propria collaborazione,  in oltre 30 casi abbiamo predisposto delle misure cautelative, insieme ai medici competenti e ai DDL. Non so se abbiamo contribuito a contenere il fenomeno, né mai lo saprò. Certamente abbiamo fatto in modo che gli operatori sanitari e di protezione civile si occupassero di cose più importanti e decisive.

Avremmo potuto predisporre le mai abbastanza vituperate Policy, avremmo soddisfatto le nostre coscienze e demandato il nostro contributo ad una sterile, vuota ed inutile comunicazione di richiesta di attenzione. Ci siamo spinti più in là, abbiamo osato il fai da te, fatevene una ragione, abbiamo cercato di incidere sul problema, l’avremo fatto anche in modo infinitesimale ma tanto ci basta.

Non crediamo di aver leso il diritto di alcuno facendo determinate domande, mai avremmo estorto risposte se non ce le avessero date, ma nel nostro pieno diritto non abbiamo esposto nessun lavoratore al rischio di essere contagiato nel nome del diritto di riservatezza perchè il nostro diritto alla salute collettiva prevale sul diritto alla riservatezza del singolo.

La nostra sincera professionalità, quella del “fai da te” ci porta a credere che la solerzia della risposta del garante ai quesiti di altrettanto solerti accademici operatori di settore  sia dovuta alla necessità di affermare una autoreferenzialità di cui non sentiamo assoluto bisogno. Personalmente impegnato da tante attività legate a questo maledetto momento ho chiuso nel cassetto tanti quesiti e domande la cui risposta, in tempi normali, non sarebbe imbarazzante come lo è adesso.  Ogni tanto applicare il principio che un bel tacer non fu mai scritto  farebbe bene alle persone ed alle situazioni. Sono i tempi del fare e non del dire ma qualcuno stenta a capirlo.

Non ho mai scritto nulla sul mio sito ma ora in questo tempo buio permettetemi un sentito saluto a tutti coloro che si stanno dando da fare, a chi cura, a chi medica, a chi trasporta, ai lavoratori  che tengono in piedi l’economia che traballa continuando a lavorare, dovunque si trovino, e a tutti quelli che, come me ed i miei collaboratori, colleghi e perché no concorrenti,  cercano di dare una mano per rendere le cose il meno complesse possibile.

Dobbiamo Farcela

Giuseppe Villa

Presidente della GVS 81 SRL



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